LA MIA STORIA NEI "GIOVANI SESTESI"

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lunedì 4 ottobre 2021

“SIETE RIUSCITI A DEMOLIRE LE POLITICHE SOCIALI”

SESTO, PAOLO VINO METTE A NUDO LA GIUNTA DI CENTRODESTRA: “SIETE RIUSCITI A DEMOLIRE LE POLITICHE SOCIALI”


Sesto, Paolo Vino mette a nudo la giunta di centrodestra: “Siete riusciti a demolire le politiche sociali”

BY PONTORIERO FRANCO on 3 MAGGIO 2019 • ( 0 )


di Paolo Vino*

Al di là della propaganda dei selfie e dei post, le voci inserite nel bilancio consuntivo discusso in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale del 30 aprile 2019 evidenziano come, in poco meno di due anni dal suo insediamento, la Giunta Di Stefano sia riuscita a conseguire un risultato che sulla carta appariva impossibile: annientare la partecipazione democratica, assestare un colpo mortale alle politiche sociali, svuotare di valore e significato l’offerta formativa e culturale cittadina, inquadrata e ridotta di fatto a semplice pratica burocratica.

Neppure il contributo del nostro Comune alla storia del Paese è uscito indenne da quest’operazione, se si considera che sono stati stanziati soli 100 euro per la manifestazione del 25 Aprile. Una vergogna e un’offesa per la nostra città, specialmente alla luce dei 13mila euro, sui 33mila euro complessivi dichiarati per spese di rappresentanza, destinati a “Cantar di Maggio”, di cui peraltro non è noto neppure il ritorno in termini di benefici per la collettività sestese.

Anche provando a sommare tra di loro più voci – insieme con quella legata alla Festa della Liberazione – come il Sesto d’Oro, il concerto del 2 Giugno della Fanfara dei Bersaglieri, il Giorno della Memoria e altre, non si raggiunge un importo di tale cospicua entità (viaggiamo infatti sui 10mila euro). Le criticità rispetto alla gestione economica dell’Ente da parte degli amministratori attualmente in carica si estendono alla Relazione sulla Gestione 2018.

Nella tabella 6.2 – Titolo 1 “Spese Correnti” – viene indicato un importo di 12.676.558,59 euro per “Impegni di Competenza” del 2018 legati alla Missione 9, che però nella tabella successiva diventano 13.411,60 euro alla voce “Impegni” sempre legati alla Missione 9. Abbiamo letto male? La differenza che matura è un errore o un refuso? Le forze che amministrano questa nostra città sono state inoltre richiamate, perché in difetto, dal Collegio dei Revisori dei Conti, che nella sua relazione ha riscontrato la mancata annotazione dei debiti fuori bilancio e ha invitato l’Amministrazione Finanziaria ad “attivare tutte le procedure necessarie al fine di garantire una sana gestione finanziaria dell’Ente procedendo nel breve periodo al riconoscimento” di quanto sopra indicato, già evidenziato nel Piano di Riequilibrio, e a “monitorare attentamente sia la gestione di competenza che la gestione in conto residui”.


Ma la cosa più imbarazzante è stato il silenzio della maggioranza, 12/13 consiglieri, 6 gruppi consigliari tra liste civiche e partiti e nessun intervento durante l’apertura da parte del Presidente della discussione, nessuno è stato in grado di difendere e di dire ciò che è stato fatto dall’amministrazione per la città nell’anno 2018, nonostante in sede di commissione avevano chiesto chiarimenti insieme ad alcuni consiglieri dell’opposizione un silenzio assordante. Questo è il loro biglietto da visita…..#lorosonodiversi#


Paolo Vino, consigliere comunale e segretario politico, Lista Civica Giovani Sestesi

“HANNO ABOLITO IL CONFRONTO, UCCISO LA DEMOCRAZIA E DISTRUTTO L’ASSOCIAZIONISMO”

L’INTERVISTA / PAOLO VINO DEI GIOVANI SESTESI ATTACCA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO FIORINO E LA GIUNTA: “HANNO ABOLITO IL CONFRONTO, UCCISO LA DEMOCRAZIA E DISTRUTTO L’ASSOCIAZIONISMO”

L’INTERVISTA / Paolo Vino dei Giovani Sestesi attacca il presidente del consiglio Fiorino e la Giunta: “Hanno abolito il confronto, ucciso la democrazia e distrutto l’associazionismo”

Paolo Vino

  SESTO SAN GIOVANNI – Paolo Vino, consigliere comunale e leader dei Giovani Sestesi, ha protestato duramente contro la scelta del Presidente del consiglio comunale Giovanni Fiorino, che nella commissione dei capigruppo ha deciso, col suo voto, di ridurre a soli cinque minuti gli interventi dei consiglieri sulle delibere (e a solo un minuto) la dichiarazione di voto.

Paolo Vino la protesta l’ha portata sui banchi del consiglio dell’altra sera, ma  è stato costretto ad abbandonare l’aula dopo che gli è stato impedito, dallo stesso presidente Fiorino, di manifestare il suo dissenso in silenzio, utilizzando i cinque minuti assegnati. Il presidente del consiglio Comunale ha detto chiaramente che lo faceva in base ad una “sua interpretazione”  di un articolo del regolamento. Di fronte a questa dichiarazione, il leader dei Giovani Sestesi, ha deciso di allontanarsi dall’aula in segno di protesta. A Paolo Vino abbiamo rivolto alcune domande per capire meglio ciò che è successo e il perchè del suo clamoroso gesto.
 
– Consigliere Vino, può spiegare esattamente cosa l’ha spinto a prendere questa  decisione?
 L’ho fatto per portare a conoscenza della città il clima che si è instaurato in Consiglio comunale. Da quando si è insediata questa giunta si respira un’aria pesante. Il consiglio comunale è stato ridotto ad una passerella della maggioranza; prima con la modifica del regolamento che di fatto ha sterilizzato interpellanze e interrogazioni, strumenti indispensabili per ogni consigliere per esercitare il controllo delle attività e la propria iniziativa politica; poi con la riduzione degli spazi democratici nella conferenza dei capigruppo, dove impropriamente il Presidente ha deciso, col proprio voto, di avallare il volere della maggioranza, riducendo drasticamente il tempo a loro disposizione per discutere le delibere. Scelte che umiliano il ruolo e la funzione di consiglieri, accentra smisuratamente in mano alla Giunta il potere impedendo di fatti ogni tipo di discussione. Il Consiglio comunale è stato trasformato in un ratificatorio, senza potere: la democrazia è stata ridotta ai minimi termini”. 
 
– La scelta annunciata, che comunque le è stata impedita, di utilizzare i cinque minuti in silenzio in segno di protesta, non crede che sia una scelta forte, dirompente per certi versi?
 “Certo: ho voluto manifestare tutto il mio dissenso contro l’umiliazione a cui  è stato sottoposto il Consiglio. Anche se dovessi farla da solo, è una battaglia di democrazia e di  libertà, che continuerò in tutte le sedi. Sia chiaro che su questi elementari ma essenziali principi, io non mollo. La città sta subendo molto. Il Palazzo comunale è diventato un bunker. Dall’inizio del mandato, la Giunta non ha fatto altro che distruggere il tessuto democratico. Subito ha avviato un duro e pretestuoso conflitto con l’associazionismo cittadino, sta smantellando la rete sociale. Sotto attacco, adesso, c’è il Geas Atletica, società dilettantistica che ha sfornato fior di campioni nazionali, mondiali e olimpici a cui si chiede un canone spropositato per poter continuare l’attività sul campo Dordoni. E poi c’è il Consiglio colpito al cuore nella sua funzione. Io non ci sto. Finché avrò voce mi farò sentire. Questa Giunta, e questa maggioranza, sono allergiche al confronto. Non lo reggono, non lo vogliono”.
 
– Qualcuno, cercando di schernirla, l’ha definita “piccolo Pannella”: la cosa la fa arrabbiare?
 “Assolutamente no. Se questo qualcuno pensa di offendermi ha sbagliato di grosso. Pannella è stato un gigante della democrazia e della libertà. Oggi la politica è occupata da gnomi, signorsì, gente senza spina dorsale e senza un minimo di orgoglio personale, dei veri scalda sedie. Per molti occupare un ruolo istituzionale e trovarsi al bar a raccontare le barzellette è la stessa cosa. Mi chiamino pure “piccolo Pannella”, per me è un onore”.
 
– Da come la sentiamo carico, dobbiamo dedurre che la sua battaglia continuerà?
 “Certo, siamo solo all’inizio. Io non mi arrendo. Sia chiaro che condurrò questa battaglia  a tutti  i livelli”.

 - Qualcuno si aspettava che chiedesse le dimissioni di Fiorino da presidente del consiglio comunale!
 “Non c’è bisogno.  per quanto mi riguarda Fiorino, col suo atteggiamento, si è dimesso da solo, dimostrando incapacità e incompetenza”. (Raoul Rizzi)

Giovanni Fiorino (facebook)